Il metodo del Training Autogeno nasce agli inizi del ‘900 grazie agli studi dello psichiatra tedesco Johannes H. Schultz.
A partire dalle tecniche ipnotiche e dalla meditazione orientale, Schultz mise a punto una tecnica che, a differenza delle precedenti metodiche, attribuiva a chi ne beneficia un ruolo molto più attivo e indipendente dal terapeuta nel raggiungimento dello stato di rilassamento; è infatti uno strumento che, una volta acquisito, diviene bagaglio personale e risorsa sempre a nostra disposizione.
Ha due indirizzi fondamentali:
1. il miglioramento degli aspetti vitali (potenziamento delle parti sane)
2. l’eliminazione dei difetti (intervento sui problemi)
In cosa consiste il Training Autogeno?
Si tratta di una serie di esercizi accuratamente prescritti che coinvolgono corpo e mente e che, tramite l’allenamento, possono portare ad un atteggiamento disteso e rilassato vissuto come modalità di vita.
A cosa serve?
1. Porta ad un più profondo e rapido recupero di energie: la distensione è risparmio di energie e le forze risparmiate vengono utilizzate per il recupero e la ricostruzione.
2. Consente l’autoinduzione di calma: la collera, la violenza, l’angoscia e le altre emozioni sono tanto potenti solo perché sconvolgono l’intero organismo, il training autogeno senza reprimerle permette di controllarle tramite il rilassamento.
3. Permette l’autoregolazione di funzioni altrimenti “involontarie” come ad esempio la circolazione sanguigna.
4. Porta ad un miglioramento delle prestazioni: sensazioni, sentimenti, intuizioni e ricordi diventano più chiari anche in situazioni emotivamente gravose (come ad esempio gli esami).
5. Conduce alla diminuzione della percezione del dolore (es. dal dentista).
6. Infonde autodeterminazione.
7. Favorisce l’introspezione e l’autocontrollo.